Quotazione Unicredit in tempo reale
Come investire sul titolo Unicredit
2 Febbraio 2016: La quotazione del titolo Unicredit crolla fino al valore di 3.40 già raggiunto il 2 Luglio 2013. Una fase ribassista che è iniziata l’11 novembre 2015 che ha portato il titolo Unicredit ad essere quotato da 5.90 a 3.40 euro. Un salto non indifferente.
Quotazioni unicredit aggiornate ad oggi a partire dal 2008.
UniCredit è uno dei più importanti gruppi finanziari d’Europa, con oltre 40 milioni di clienti e filiali in 22 paesi del mondo. In Italia è presente con un’elevata densità di filiali su tutto il territorio nazionale. Sempre al passo con le necessità dei propri clienti e con le moderne tecnologie che assicurano modalità di controllo ed operatività ogni volta più semplici e rapide, UniCredit è continuamente alla ricerca di soluzioni, servizi e prodotti che possano portare vantaggi e miglioramenti al business dei propri correntisti.
UniCredit SPA è stata fondata nel 1998, anno in cui è stata effettuata la fusione dei gruppi bancari Credito Italiano e Unicredito, gruppi che, negli anni precedenti, già avevano incorporato una serie di altre banche. Negli anni successivi, ulteriori nuove fusioni hanno permesso ad UniCredit di crescere, incorporando nel gruppo anche realtà europee.
Oggi, UniCredit è la prima banca in Italia per numero di clienti ed ha una serie di progetti pronti per i prossimi anni, che prevedono un piano di ulteriore crescita e trasformazione, che passa soprattutto attraverso la rivoluzione digitale. Proprio sulla digitalizzazione, infatti, UniCredit punta per ottenere un milione di clienti in più all’anno e per essere tra i primi posti nei servizi moderni ed aggiornati che l’internet banking e il phone banking possono offrire.
Un quadro generale su quelli che sono stati gli andamenti delle azioni UniCredit può essere visualizzato sul sito del Gruppo, in particolare all’indirizzo https://www.unicreditgroup.eu/it/investors/share-information/historical-figures.html , in cui vengono riportati i dati relativi agli ultimi dieci anni relativi al numero di azioni del gruppo.
Da tale file si può valutare l’evoluzione nel tempo delle azioni del Gruppo UniCredit: tuttavia, per comprendere in pieno il significato di tali numeri, si dovrebbero conoscere anche gli andamenti economici e finanziari, che permettono di valutare al meglio le variazioni numeriche. Un’analisi attenta del valore di UniCredit permette di notare che le azioni, dal 2004 al 2014 hanno avuto un incremento massimo nel 2010 ed hanno poi subito un calo negli ultimi anni. Ulteriori grafici, prodotti da analisti esperti, hanno permesso di evidenziare che il deprezzamento degli ultimi anni ha portato il valore ad una perdita complessiva del 60% circa, con minimi raggiunti nel 2012. Dal 2012 ad oggi la risalita è lenta ma evidente e questo, considerato il periodo di crisi economica degli ultimi anni, fa ben sperare per una ripresa successiva. Queste informazioni sono fondamentali per quanti siano interessati ad investimenti nel settore: infatti, una crescita delle quotazioni offre una maggiore sicurezza negli investimenti per il futuro. E proprio guardando al futuro le previsioni per le azioni di questo gruppo leader sono tutte al rialzo, ossia evidenziano che la tendenza, dopo il minimo del 2012, ha subito un’inversione di rotta. Cosa significa? Significa che sicuramente può essere conveniente effettuare investimenti in UniCredit in questo periodo, visto che le quote sono al momento a buon mercato e, allo stesso tempo, in costante crescita.
La storia del titolo di UniCredit è anche fortemente legata alla sua crescita come Gruppo bancario. Basta pensare che tra il 2004 e il 2005, il Gruppo si è arricchito grazie all’ingresso in UniCredit di una serie di banche tedesche, austriache e polacche in seguito all’annuncio di Offerta Pubblica di Acquisto sulla banca tedesca del gruppo HVB, HypoVereinsbank AG. Questa azione ha permesso di raggiungere oltre il 93% di adesioni sull’offerta pubblica HVB, con conseguente incremento e crescita del titolo.
Un primo crollo delle azioni, non tanto nel numero, quanto piuttosto nel prezzo, si registra nel 2008, con l’inizio della crisi economica. UniCredit perde circa il 30% del valore delle azioni in pochissimo tempo, ma a questo momento di difficoltà il Gruppo bancario reagisce rafforzando la liquidità, azione che permette, nel 2009, di confermare UniCredit come una delle realtà bancarie più importanti in Europa.
Ancora, nel 2010 l’azione di rafforzamento e consolidamento di alcune banche italiane ha portato ad un ulteriore incremento del titolo, che, come già accennato in precedenza, ha raggiunto l’apice nel 2010. Le cause principali di questa crescita sono sicuramente da imputare alla strategia di consolidamento, rivolta in particolare ad una serie di sportelli. In questo periodo, infatti, il marchio UniCredit Banca di Roma raggruppa sotto di sé gli sportelli del Banco di Sicilia, il Bipop Carire e l’UniCredit Banca mentre nel nord della nazione il marchio principale è quello di UniCredit Banca, nel quale vengono raggruppati altri sportelli, tra cui la Banca di Roma. Queste fusioni hanno permesso di portare alle casse di UniCredit una maggiorazione di capitale del 9%.Nonostante i ‘successi’ del 2009-2010, il biennio successivo, che doveva essere un anno di transizione, in realtà si dimostra un periodo di grosse perdite. A colpire il Gruppo bancario è ancora una volta la crisi, stavolta di portata europea, che porta nell’arco di meno di un anno una perdita di valore delle azioni di oltre il 60%. Come per il superamento della crisi precedente, anche in questo caso la reazione da parte del Gruppo punta sull’incremento del capitale e su una riorganizzazione che porta ad accorpamenti delle agenzie sul territorio.
L’aumento del capitale viene comunicato ad inizio 2012, e le conseguenze dello sconto che viene offerto sulle nuove azioni portano ad un crollo immediato del 37% in appena tre giorni.
La crescita nel 2014 è lenta ma continua, portando ad un interessante incremento dei prezzi del valore delle azioni pur mantenendo un numero simile delle stesse.
Si attendono gli aggiornamenti per questo 2015 che, da quanto riportato dall’amministratore delegato del gruppo, dovrebbero essere alquanto ottimistici, sia in termini di servizi che di crescita del titolo UniCredit.
Da una analisi daily prima di poter pensare ad un inizio di una inversione di trend e quindi di una fase rialzista del titolo Unicredit siamo ancora propensi a continuare short. Dall’immagine che segue abbiamo individuato su un grafico Heikin Ashi due resistenze in prossimità delle quali il titolo potrebbe terminare la fase correttiva e riprendere così al ribasso. Aspettiamo però una conferma dalla prossima Hiekin Ashi rossa o in area R1 o in area R2.
Da una analisi daily prima di poter pensare ad un inizio di una inversione di trend e quindi di una fase rialzista del titolo Unicredit siamo ancora propensi a continuare short. Dall’immagine che segue abbiamo individuato su un grafico Heikin Ashi due resistenze in prossimità delle quali il titolo potrebbe terminare la fase correttiva e riprendere così al ribasso. Aspettiamo però una conferma dalla prossima Hiekin Ashi rossa o in area Resistenza 1 o in area Resistenza 2.